Che bella la mia vita da rider: anche questa settimana si apre il calendario di lavoro e posso decidere quando lavorare e quanto guadagnare.
Di sicuro mi segno venerdì sabato e domenica, ché sennò mi scende il ranking e poi non posso prendere lunedì martedì e mercoledì.
E comunque mi piace lavorare nel weekend perché i miei amici sono tutti rider e ci becchiamo sempre al ristorante. Che poi tra una consegna e l’altra, tante volte, passano pure delle ore e quindi ho un sacco di tempo per andare a fare balotta.
Mi segno pure il giovedì, anche se mette pioggia e vento, visto che quando è brutto tempo ci sono più consegne e guadagno ancora meglio. Non li capisco proprio quelli che si lamentano per le strade bagnate e scivolose, perché se sei bravo a sfruttarle vai più veloce e fai meno fatica.
Tanti dicono che fare il rider sia pericoloso, ma a me non è mai successo niente di grave, ed è già un anno che faccio questo lavoro.
Anzi, a dirla tutta, non lo chiamerei nemmeno lavoro, perché è veramente semplice. A volte, mi sembra che mi paghino solo per fare un giro in città. Come gli influencer che li pagano solo per mettersi un vestito.
Il mio capo Algoritmo non mi chiede spiegazioni se non ho voglia di lavorare: per poter annullare un servizio, posso tranquillamente inventarmi che ho appena bucato.
E poi la mia vita da rider è così tranquilla che se passano i carabinieri e io sono al cellulare, non devo neanche preoccuparmi di metterlo via, perché tanto non mi dicono niente.
Sarebbe bello se fosse tutto vero e tutto così tranquillo.
La verità
Se davvero scegliessi quando voglio lavorare, non avrei più una vita da rider.
Infatti ci sono due tipi di rider:
- quelli con un ranking alto che possono davvero decidere come vogliono;
- quelli con un ranking basso che possono scegliere tra quello che rimane.
Come funzioni questo famoso ranking non è molto chiaro. So solo che per salire in classifica devo essere affidabile e disponibile.
Il signor Algoritmo mi dice che nel weekend devo essere presente, perché ci sono un sacco di ordini.
Così come quando fuori piove è bene non giocare il due di picche.
E per lasciare un turno, bisogna dare almeno 48 ore di preavviso.
Le regole sono semplici e meritocratiche. Se voglio scegliere quando lavorare devo prima meritarmelo.
Una volta scalata la classifica posso finalmente avere tutti i vantaggi del lavoro autonomo.
Ma se mi ammalo e non consegno?
Se decido di prendermi una o due settimane di vacanza?
Lavoro davvero quando voglio?
Faccio questo lavoro da pochi mesi e il ranking non esiste più ne in just Eat ne in deliveroo… E sinceramente preferisco 1000 volte avere a che fare col signor algoritmo che col signor cartellino da timbrare… Anche perché a conti fatti il signor Algortimo paga decisamente meglio della sua controparte
Ciao Francesco, sembra sia vero il fatto del ranking. Purtroppo l’articolo è stato concepito in altri tempi, ma non molto lontani. Le cose in questo lavoro cambiano velocemente, ma il punto saliente rimane sempre lo stesso: siamo davvero retribuiti adeguatamente rispetto al servizio che forniamo? A volte capita di sì, altre volte (soprattutto a seconda delle stagioni) succede che no…
Penso di no ma spesso non c’é alternativa